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Come Tenere Ordinato l’Armadio

L’armadio è la croce e delizia di ogni donna. Cerco di ritagliarmi sempre un po’ di tempo per tenerlo in ordine e organizzarlo in modo da non permettere al mio guardaroba di trasformarsi in un buco nero di vestiti dimenticati e camicie fuori moda. Inoltre l’ordine nell’armadio può cambiare e di molto la nostra routine quotidiana e una ricerca dimostra come io non sia l’unica a pensarla in questo modo.

Armadio positivo o negativo? L’agenzia Doxa ha condotto un’indagine su un campione di mille donne di età compresa tra i 18 e i 54 anni. I risultati di questo studio mostrano come interfacciarsi con il proprio guardaroba è per molte un momento di autentico piacere (succede al 57% delle intervistate) o un tormento assoulto. Infatti per il 43% del campione intervistato confrontarsi con i propri abiti diventa un faccia a faccia con le proprie insicurezze e con i cambiamenti del proprio corpo. La regola numero uno da rispettare per non far invecchiare troppo il nostro guardaroba è quella infatti di controllare il proprio peso. Tenendo sotto controllo la linea si eviterà di rendere inutilizzabili vestiti e pantaloni particolarmente sensibili alle oscillazioni del nostro girovita, evitando acquisti necessari per la sola variazione di taglia.

Come scegliere cosa indossare. Secondo questo studio il 63% delle donne organizza i propri capi per tipologia, mentre il 35% segue la regola del momento di utilizzo, dividendo i vestiti destinati al divertimento da quelli per il lavoro. Inoltre il 95% delle donne non usa tutti i vestiti che ha nell’armadio. Colpa dell’abitudine e della scelta del momento in cui scegliere cosa indossare! Se per il 55% delle donne intervistate il momento perfetto per questa decisione è dopo aver fatto colazione e ultimato la toilette, per altre, più previdenti (27%), si sposta addirittura alla sera prima. Il 18% invece preferisce la classica “pesca al buio”, appena alzate e senza aver fatto colazione. Gli effetti di quest’ultima scelta, se non ben calibrata, possono essere però nefasti.

L’indumento portafortuna. Ai tempi dell’università non uscivo mai senza i miei calzini portafortuna. Tutti hanno un capo che considerano alla stregua di un talismano, senza il quale non affrontano un colloquio di lavoro o un appuntamento galante. Lo studio dimostra infatti che per il 20% si stratta di un completino intimo, mentre per il 13% di felpe e maglioni, il 19% una tshirt.

La cura dell’armadio. Oltre a tenerlo in ordine e a pulirlo periodicamente a colpi di panno antistatico e spray igienizzante, la cura dell’armadio è un rito a cui ogni buona appassionata di moda non può sottrarsi. Il cambio di stagione va eseguito con molta attenzione, predisponendo adeguate scalote a chiusura ermetica per evitare che la polveree le tarme rovinino maglioni, sciarpe e magliette. Per le coperte puntate sui sacchi sottovuoto: aspirando l’aria da queste buste con il vostro aspirapolvere, proteggerete piumoni e plaid dimezzando lo spazio occupato nell’armadio. Inoltre, prima di conservare i vestiti della stagione passata è sempre bene procedere con un lavaggio accurato. La ricerca mostra come il 27% delle intervistate affidi i capi più importanti alle sapienti macchine da lavanderia, mentre il 12% li porta a casa da mamma. Il 61% invece preferisce occuparsi personalmente del lavaggio e stiraggio del proprio guardaroba. E come dar loro torto? A volte questo momento può assumere un valore catartico, oltre che di grande utilità. È proprio in questi momenti infatti che si può procedere a un’attenta valutazione dei capi che si può continuare a indossare anche nella prossima stagione, in quelli che purtroppo sono passati di moda e quelli che, se non possono essere rammendati o rinnovati, andranno irrimediabilmente buttati.

Luigi Mosso è un appassionato esperto di fai da te e un convinto sostenitore dei diritti dei consumatori. Attraverso il suo sito web, si dedica a fornire guide dettagliate e consigli pratici per aiutare sia i neofiti che gli esperti del fai da te a perfezionare le loro abilità, e per informare i consumatori su come prendere decisioni informate e sostenibili.

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